La fame di scoprire talenti era un qualcosa che lui osservava da vicino, come se fosse in attesa di una sua distrazione per abbatterla. Il talento ha una gran voce: lo senti, ha un suono che raramente non lo riconosci. Osservare tiene giovani: stimola la mente. E anche il fisico regge.La vecchia scuola di Scout aveva un approccio intuitivo al calcio: vedeva o a volte sentiva qualcosa di speciale. Osservava i palloni che giravano attorno ai piedi: e li vedeva mentre si voltavano a tentare la rete, come si apre e chiude un diaframma per un’istantanea. I giovani erano la sua colla speciale, per tenere insieme i pezzi di una squadra e di una storia; per appiccicare l’ego di chi si sentiva un numero primo al proprio destino, che era quello della riservatezza. Non si è mai piegato alle leggi del mercato, ma solo al suo desiderio coraggioso, alla sua passioneinfinita come la Via Lattea. Football zone alte. Pindaro. C’è in Pindaro? Devo domandare. C’era una grande dote nel suo carattere, che andava al di là delle sue qualità di osservatore calcistico: era calibrato, con una forte identità ed uno stile inconfondibile. Aveva la solidità mentale che è la differenza tra un vincitore ed un ipotetico vincitore. Il talento di non pensare il pallone. Come un pittore che dipinge bendato. Aveva un tono di voce basso, suadente, quasi incantevole. La voglia di osservare era il lievito, l’osservazione quotidiana era il forno ad alta temperatura che aveva accelerato il suo processo. Una sorta di suo tipico ritmo verbale, che nelle sue trovate più schiette e più sane era andato oltre il rettangolo verde, per inserirsi in diversa guisa nel linguaggio comune. Da calciatore non era un campione: da osservatore era un fuoriclasse!Il Mago Mino esternava ai suoi ragazzi: “diventerete bravi quando supererete la siepe che divide il vostro campo di allenamento da quello della prima squadra”! Scivola via la sabbia dalla parte superiore della clessidra. Scorre il tempo, e la nebbia sembra diradarsi. Le piccole sorgenti di acqua, fresche e limpide, sono faville zampillanti. “Guarda, una nave con le ali d’oro mi sta passando davanti! E non deve fermarsi, ma solo continuare ad andare. E così alla fine castelli di sabbia scivolavano nel mare”. Alla sua bellezza senza tempo sublimata nel gesto che lo rendeva più estetico: il talento che gonfiava il sacco!!! Ciao grande Mino!
TIKRIT65