Quando i ragazzini calciano una palla è come se volessero spedire il globo intero nella direzione che piace a loro! Nello sport italico, non vi è dubbio, il paese è una monocultura pallonara, spesso costellata di interessi. Credo che proprio il suo impatto tanto massivo, quasi totalizzante,ha portato a renderne opachi molti ambiti dello stesso. Eppure qualche spazio residuo rimasto parzialmente nell’ombra anche nel calcio esiste ancora. E’ il razzo lanciato in orbita a tutta velocità e ce lo ritroviamo mentre sicuro viaggia nello spazio per contemplarne le meraviglie. Il cielo è pieno di mille stelle mentre il sole bacia le montagne blu e io osservo ventidue lune giocare sopra di me. Bene, mi fa segno che è tutto a posto. Così penso di poter dire che è tutto ok, e che comincerò ad osservare. Avevo già coperto un bel tratto di cielo per la terra dei sogni. In quel momento il sogno sembrava inesorabile, come sfiorato da una carezza del destino. E’ pronta una curva del cielo con un applauso di stelle? L’ambiente familiare, quello di una volta, ha ancora un volto che sa stare nel calcio. E la forza di questa passione è sapere che tutto va fatto con un senso, e senza sogni smisurati. Ci vuole il richiamo disperato della volontà, della passione. Essere fedeli ai propri principi comporta qualche sofferenza. Mi è stato insegnato che l’onestà, la sobrietà, la rettitudine fossero contagiosi e ne sono stato contagiato. Sono come tanti un sognatore e tale sono rimasto. Nel gioco tormentoso dei “combattimenti”, massimi e minimi, cruenti e incruenti, è sempre la passione che decide, abbia o no il “combattente” una maglia o una pettorina. Le forze in conflitto si riducono, quasi si cristallizzano in verità essenziali. E’ il cuore che vince. E’ sempre il cuore che spinge all’estremo traguardo il talento. Lo sport nella sua versione più pura ed essenziale premia il merito, l’impegno, il sacrificio, la dedizione, la costanza. Premia chi non si arrende mai. Diceva Nelson Mandela: lo sport ha il potere di cambiare il mondo e di suscitare emozioni. Ha il potere di unire le persone come poche altre cose al mondo. E parla ai giovani in un linguaggio che capiscono. Lo sport può creare speranza dove prima c’era solo disperazione. E’ più potente di qualunque governo nel rompere le barriere razziali. Lo sport ride in faccia ad ogni tipo di discriminazione. Lo stesso è uno strumento potentissimo non solo per la nostra salute fisica, ma anche per costruire un ambiente migliore, più sano e diverso attorno a noi. C’è pertanto qualcosa di più della vittoria sportiva conquistata a prezzo di muscoli e di polmoni. Lo spirito sportivo è fatto anche di passione, lealtà, fantasia,altro che la semplice vita dei muscoli come dicono alcuni timorati. Lo stesso moltiplica e combina e porta alla più feconda espressione tutte le forze menzionate. Si tratta di un’avventura bellissima in cui le illuminazioni improvvise affermano le doti delle tante gocce di talento e dicono che il loro sport è più roseo che nero e certamente fonte di ottimismo e dinamismo. Lo spirito, la voglia di vincere e la voglia di eccellere sono le cose che durano. Queste qualità sono molto più importanti degli eventi che accadono. E non si possono effettuare finte senza avere un buon equilibrio dinamico. Perché la capacità di equilibrio dinamico influenza in maniera importante la prestazione di tiro. Inutile dire che bisogna prestare attenzione affinchèil ragazzo o la ragazza sin dai primi calci coltivino una loro motivazione internache li porti a praticare nel tempo la disciplina” cumgranumsalis” come diceva Plinio Il Vecchio. Ma onestà è la giusta risposta, ed è bello vederla vincente. Un uomo può essere onesto sotto qualunque pelle. Ma si veda la partita anche da un punto di vista sociologico. Sul prato verdeggiante ventidue ragazzi più o meno colti e milionari si contendono una palla, mentre sulle tribune migliaia di salariati e stipendiati urlano e ondeggiano. Parrebbe un’immagine rudemente didattica della lotta di classe…
TIKRIT65