“L’unica maniera per realizzare i propri sogni è svegliarsi”. E’ una frase bellissima e profonda di Benigni, perché invita all’azione, al cambiamento, all’attivarsi, affinché i propri sogni e i propri desideri non rimangano occasioni sfumate, ma si trasformino nel tempo, in realtà e obiettivi da raggiungere. Un grande sogno è la chiave che schiude tutte le porte, che permette di lavorare e superare di slancio i momenti più difficili che arrivano sempre, e puntualmente, alla velocità di un Boeing. E’ fondamentale però, fare di tutto per vivere la vita che si è immaginata nel buio della nostra mente. Avere un sogno è il primo passo per qualsiasi scout: un sogno da accarezzare e vivere con tutti i sensi. Un salto all’insù, senza vertigini. Il ruolo dello scouting? Fondamentale, non tanto per conoscere i ragazzi, quanto per monitorarne le condizioni e i progressi. Prima di tutto ci vuole un po’ di talento, e quello non si insegna. Poi c’è un percorso di formazione, lungo e complesso: la crescita fisica la decide il Padreterno, come dice il grande maestro Mino Favini; quella tecnica, tattica e atletica, cioè la definizione del ruolo dipende dal lavoro negli anni. Infine c’è il carattere. Bisogna dimostrare di avere intensità agonistica, spirito di abnegazione e capacità di stare nel gruppo. Il sogno non è un delirio di onnipotenza. E’ l’obiettivo che vogliamo raggiungere. Dunque non resta che svegliarsi, e mettersi in marcia per andare a prenderlo. Sono tutti piccoli step, sono di obbligo, e risultano essere dei preziosi investimenti per il futuro. Perché qualche spazio residuo rimasto parzialmente in ombra anche nel calcio, ancora esiste. Napoleon Hill, autore del best seller “Pensa e arricchisci te stesso” diceva:” un obiettivo è un sogno con una scadenza”. Niente di più vero: lo stesso deve avere una data, deve cioè essere collocato nel tempo. Tutti noi abbiamo bisogno di scadenze, per rendere al massimo. Le stesse dettano il ritmo, obbligano a non raccontarsi bugie, ma soprattutto tengono a bada la terribile tentazione del rinvio. Anche a velocità di crociera: la stessa è quella di una nave che punta diritta con la prua verso il prossimo porto, ed il prossimo porto è sempre l’ultimo, perché in questo viaggio non sono previste fermate intermedie. Sarebbero una perdita di tempo, energie perse senza un fine. Forza Mangio!!!
TIKRIT 65