Disse che inseguiva l’utopia:” quella cosa che aiuta a vivere, tu la insegui, fai due passi per avvicinarla e lei ne fa altri due e avanza, ma fa camminare gli uomini anche nel calcio”… Un’utopia controllata come diceva il grande pilota Manuel Fangio: “lavora per essere il primo, ma non crederci mai”! Un talent scout che coltiva talenti deve disporre di un potente senso di identità. Identità significa rispettare se’ stessi, non tradire mai. Il pallone intanto continuava a rotolare a valle, prendendo coraggio e velocità. Correva in discesa e diventava quasi slavina. E le cose da osservare erano talmente tante, che la testa gli faceva male; chiuse gli occhi e poi li riaprì, perché era un po’ come volare, ma volare rasoterra, e volare è una cosa bellissima! Al primo lampo di “Paradiso”, restando lì sul campo della libertà, con un tono di voce basso, suadente, quasi incantevole. Per lui il calcio è emozione. La sua concentrazione è l’osservazione. Da osservatore vuole godere di ciò che vede, e puntare al giovane talento perfetto. I risultati arriveranno di conseguenza. E questo in un’epoca di incertezze come quella che stiamo attraversando, può davvero essere un salvagente: non abbiamo bisogno di uomini severi che sanno tutto e che ci chiedono di ascoltare e tacere, non dovremmo mai averne bisogno. Ci servono invece esempi che ci incoraggino al confronto con i dubbie le incertezze ma che ci lascino poi liberi di provare, sbagliaree correggere i nostri errori.Sempre. E invece a sorpresa, la vita ha voluto premiarlo per i tanti anni passati a bottega con stile, passione e fantasia. Non riesce a spiegare le emozioni provate, perché sta attraversando un pianeta sconosciuto, capovolto. Il normale è diventato il più speciale di tutti. Come si diceva una volta: “carta canta”…adesso è diventato”ho messo il tweet nei preferiti, ma ci siamo capiti… Sullo slancio. Ci riprovo. Coefficiente di difficoltà altissimo. Quasi come calciare dalla bandierina un angolo e correre a perdifiato nell’area piccola e insaccare alla sinistra del portiere incolpevole. Ecco il mio assist-goal. Nel calcio un bravo giocatore è quello che tocca la palla una volta e sa dove andare: l’essenza dello stesso è tutta qui. Diceva il grande JC: il calcio si gioca con il cervello. Devi essere al posto giusto nel momento giusto, né troppo resto, né troppo tardi! Sono la sua colla speciale, per tenere insieme i pezzi di una squadra e di una storia, per appiccicare l’ego di chi si sente un numero primo al proprio destino che è quello della passione. Come insegna Baricco in “Barnum”: la settimana di calcio è propaggine di felicità, prima della mannaia del Lunedi…Senza freno, veloce come un treno…
TIKRIT65