Covid 19 quasi al capolinea.

Continua a diminuire l’incidenza, 672 casi per 100mila abitanti. Diminuisce anche l’ Rt, 0,73. Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica si attesta al 22,2% e in terapia intensiva al 10,4%. La situazione epidemiologica è in deciso miglioramento ma i numeri restano ancora elevati. Bisogna mantenere comportamenti prudenti. Aggiungo che ormai siamo arrivati al capolinea dopo il mese di  Maggio sarà un ricordo. Il Covid sarà classificato come una influenza con la solita variante. Quindi come l’influenza nel periodo invernale sarà consigliabile fare un richiamo. Non bisogna essere essere dei virologi o scienzati della medicina, per capire che come tutte le grandi pandemie a partire la  famosa spagnola poi scomparsa, l’influenza che a cavallo tra il 1969 e il 1970 costrinse a letto tredici milioni di italiani, uccidendone più di ventimila, c’era stata l’asiatica, che di vittime, in tutto il mondo, nel fece più di un milione. Nel processo di controllo delle malattie infettive i progressi della medicina e della biologia hanno avuto un ruolo essenziale le vaccinazioni, cure più efficaci, capacità di identificare i fattori patogeni, miglioramento delle condizioni di vita, dell’igiene e dell’alimentazione sono tutti fattori che sono serviti al raggiungimento di questi  risultati. Nonostante i continui ed eccezionali progressi della medicina e della biologia, tra gli studiosi del settore vi è sempre stata però piena consapevolezza che il passaggio di un agente patogeno da un’altra specie, o mutazioni di microorganismi patogeni già esistenti potevano innescare una pandemia difficilmente controllabile e per la quale ci saremmo trovati, almeno in un momento iniziale, senza cure efficaci a disposizione. Del resto, in questi anni situazioni simili si sono verificate più volte. Il covid-19, un virus fortemente infettivo, che si trasmette direttamente da uomo a uomo con le stesse modalità di un comune raffreddore, ha fatto vedere l’impreparazione di cui abbiamo avuto esperienza diretta di fronte al virus. Questo rischio era noto a quanti si occupano di malattie infettive e alle autorità sanitarie. La pandemia detta “ la Spagnola” si manifesto in tre ondate si  presente in Italia nel biennio 1918/1919 è stato uno dei paesi più colpiti con circa 400 mila morti una malattia infettiva a più alto impatto di tutto il Novecento con 70 milioni di morti in tutto il mondo.  Influenza quello dell’“Asiatica” nel 1957, quello di “Hong Kong” nel 1968, e così via. (fonte:Bonifazi, Cadeddu, Marras). La peste, ad esempio, imperversò in Europa dalla metà del 1300. La sifilide, la prima pandemia europea che scoppiò fra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento. Il vaiolo particolarmente virulente nel corso nel 18° secolo. Vaiolo, morbillo, scarlattina, influenza, difterite e malaria, a cui con l’arrivo degli schiavi africani si aggiunse anche la febbre gialla. l’hiv/aids è diventato un vero e proprio flagello  tra 1990 e 2019, 17,1 milioni sono decedute. Queste le altre malattie di cui disponiamo vaccini.

Traduci »