KVARA E L’ARTE DEL DRIBBLING

A cosa serve il talento? Il talento è l’audacia, lo spirito libero. le idee ampie. L’importanza del talento, del singolo è e deve rimanere enorme. Ogni tentativo di collettivizzare eccessivamente il gioco va combattuto. Alla fine la personalità del calciatore deve venire fuori e fornire con fantasia la soluzione vincente. Il talento serve a rendere semplice una cosa, che la tattica maniacale, mortificata da schemi e vecchi dettati rigidi in una disciplina tattica troppo fiscale tenta di riprodurre ormai in ogni angolo del tavolo verde con principi costanti, complessi. Parto dice Kvara. Oggi il dribbling è un atto di ribellione, prima era parte integrante del gioco, oggi lo sorprende. La vista in una notte serena e fresca dona una specie di godimento che soltanto anime nobili provano. Il dribbling è e deve essere la quintessenza del suo autore e osservarlo è il gioco più bello che l’umanità abbia inventato. Un viaggio apparentemente rettilineo ed invece è il più sorprendente, e l’occhio umano è felice di valutare correttamente la sua forma e la sua distanza che fanno il giro del mondo. E’ una cyclette per la mente . Potrebbe non portarti da nessuna parte, ma tonifica i muscoli che possono farlo. Il suo controllo è intimo, in un ambiente altamente individuale, bilanciando le sfumature del talentuoso con gli aspetti di capacità. Il dribbling è l’intenzione che si propaga nello spazio e nella profondità, mentre un occhio osserva il campo nei dettagli e l’altro si colma di bellezza. Il dribbling è un modo di operare, è sinonimo di impeto, passione, fantasia, emozione, coraggio, determinazione. Non ha un premio, è esso stesso il premio.

 

 

 

 

 

 

 

 

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