Sono state concluse le attività di indagine nell’ambito dell’operazione denominata “FUNNY GUMMY”, svolte nel settore del contrasto al commercio illegale di materiale contraffatto e per la tutela della salute del consumatore.
Le attività, iniziate nel mese di maggio 2018, hanno trovato innesco in occasione di un controllo presso un esercizio commerciale, di proprietà di un cittadino cinese dimorante nel pescarese, durante il quale venivano sequestrati circa 450 articoliin violazione della normativa sulla sicurezza dei prodotti, prevista dal c.d. “Codice del Consumo” (D.L.vo n. 206/2005), per l’assenza dellacertificazione di conformità agli standard di sicurezza e delle indicazioni necessarie alla commercializzazione dei prodotti sul territorio italiano.
In tale occasione, tra i numerosi articoli illegali rinvenuti(giocattoli gommosi, macchinine, aeroplanini e giochi componibili),venivano sequestrati anche giocattoli denominati “FunnyGummy”, consistenti in una pasta argillosa colorata modellabile, su cui non era presente alcuna indicazione in italiano, ed, in particolare, non vi erano quelle relative alla composizione chimica, alle avvertenze nell’utilizzo edal luogo di provenienza e fabbricazione, rendendo, quindi,i prodotti potenzialmente pericolosi per il consumatore finale.
La pasta modellabile, di grande utilizzo tra i bambini di età compresa tra i 5 ed i 13 anni, risultava non compatta e, quindi, era difficile da modellare e produceva molti residui di dimensioni ridotte, facilmente ingeribili dai bambini più piccoli.
Nella stessa occasione, venivano sottoposti a sequestro diverse confezioni del c.d. “Slime”(letteralmente melma o bava), sostanza gelatinosa formata principalmente da gomma di guar(gomma di origine vegetale che serve a non far addensare o solidificare i composti chimici),che viene resa più o meno liquida con l’aggiunta di prodotti chimici.
Peraltro, gli “slime” sequestrati, di molteplici colori e densità, risultavano venduti in anonimi barattoli privi anch’essi di ogni indicazione ed, in moltissimi casi, risultavano maleodoranti.
Il sequestro operato forniva lo spunto ai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara per l’esecuzione di approfondimenti,finalizzati ad individuare la provenienza dei prodotti illeciti e, soprattutto, a ricostruire e disarticolare la filiera della redditizia ma illegale distribuzione.
L’investigazione avviata, corroborata da accessi e acquisizioni documentali, sebbene resa complesso dalla notoria ritrosia dei commercianti di settore e dall’assenza, ovvero dalla scarsità o frammentarietà della documentazione commerciale e fiscale, permetteva di risalire a tutti i livelli della distribuzione, fino ai maggiori grossistied importatoridegli articoli irregolari, consentendo così l’avvio di una attenta e minuziosa ricostruzione della cd. “filiera illecita”.