RUN TO THE HILLS
Riparto, ed è sempre come scriveva Milan Kundera che mi solleva: “non c’è niente di più bello dell’istante che precede il viaggio, l’istante in cui l’orizzonte del domani viene a renderci visita e a raccontarci le sue promesse”. Più gentile di ogni cosa è sempre l’erba immensa del rettangolo verde, cresciuta in questi quattro anni da permettere a chi si sdraiava, di poggiare leggermente il capo e di sentire l’odore dello sport che scalda il cuore agli ultimi osservatori romantici(quelli che citano Carducci e non calpestano le coltivazioni!).
Il verde rappresenta la speranza, il bisogno, il coraggio, la passione, la fantasia, la capacità di sostenere se stessi. Esprime la voglia di operare, la perseveranza in un mondo pieno di talento ma scarso di volontà. La perseveranza non è una lunga corsa, ma una corsa dopo l’altra. Il talento è l’audacia, lo spirito libero, le idee ampie. “L’ingegno è vedere possibilità dove gli altri non ne vedono” diceva Enrico Mattei. L’idea maestosa del verde, della bellezza, quasi un’entità immutabile che si muove certosina nei meandri della nostra mente, dentro il panorama di Rosario, a una poesia di Montale, e ad un dribbling di Pereira, un angelo che tira punizioni celesti.
Una cultura dello sport che sappia distinguersi dall’esercizio accademico e, travalicando i recinti investa e fecondi la società per accendere emozioni e nel cui scatto innovativo possa rispecchiarsi la fierezza collettiva. In questo caso lo sport si fa amor civico, solidarismo e coesione sociale attraverso il calcio. Lo stesso ha un potere motivazionale perchè ci fa emozionare. L’emozione dal latino emòvere, scuotere, agitare descrive uno spostamento in ciò che sentiamo.
Oggi per noi l’idea della bellezza è un pensiero, un processo mentale, una luce verde che non vi diciamo, roba che non si può descrivere. Da una parte il pallone come mistero agonistico, dall’altra una galleria di assi, statue meravigliose, perfette, in prospettiva, con ottimi tempi di gioco. Dietro a tutti il sole o se preferite un grande gioco di luci ad illuminare la scena. “Perchè le idee sono come farfalle che non puoi togliergli le ali, perchè le idee sono come le stelle che non le spengono i temporali” diceva Roberto Vecchioni. Per raccontare ai ragazzi il potere comunicativo del calcio e la grande forza che un sogno, una passione possono avere nell’indirizzare un destino dalle Ande agli Appennini…