Old love

L’aria era sempre più calda ed appiccicosa. Aderiva alla pelle come una sgradevole pellicola. Il silenzio. Da un momento all’altro si sarebbe aperto il cielo. Ma il vecchio amore continuava ad esistere e a muoversi nei caparbi angoli della sua memoria, gli stessi dove si imbosca sempre il tafano della passione. Apparentemente si tratta di due spinte contrarie: da una parte lo scrittore lascia momentaneamente il cielo della narrativa moderna per calarsi pienamente in uno stadio, dall’altra lo scout che nello stadio ci abita prova ad elevare la materia sportiva verso il cielo biancoblu della narrativa. Il calcio è troppo simile alla vita vera, con il suo calderone, con la sua confusione, con la sua assoluta certezza. E’ un gioco infatti molto istintivo, spontaneo. Propone cambi di ritmo improvvisi e repentini che seguono soprattutto l’inventiva, la fantasia dei calciatori anche in questo momento con il suo mondo a rovescio, come un pallone che non gira. Amore cieco però che idoleggia e si lascia usare, senza nulla di buono e reale in cambio. Immagini, momenti giornalieri così vivi da trasformare una piazza del silenzio in una festa mobile come nella Parigi di Hemingway. Ogni partita continua a descrivere una parabola di tanti giovani talenti in una Italia cambiata dal coronavirus che ha visto il bianco e il nero affievolirsi in un bianco e blu ed ogni cosa anche il calcio diventare la parodia consumistica e demente di se. Il calcio è una grande passione e ci aiuterà a superare la paura, il razzismo, l’ottusità latente, senza fine della burocrazia. Sarà con la solidarietà il nostro solo conforto. Mi accorgo che ogni mia avventura di scouting è sempre un inconsapevole, irresistibile, folle ritorno alla gioventù. L’osservatore lavora con la vista. E la vista dell’uomo non è perfetta ma intuitiva. L’osservazione è di fatto una raccolta di segnali eseguita nell’arco di pochi minuti. Dice Carlo Regalia: “bastano venti minuti per capire se un calciatore è bravo”. Eppure il duro spessore di questa lunga storia si rileva fatto anche di musica, suona rock. Non sto a raccontare il mio viaggio di ritorno nella sera e poi nel buio sulla strada solitaria, a tratti illuminata con tutte le sue buche dai fari ballonzolanti di rare moto. A fatica ce la feci. Il bello degli incontri è la sorpresa e ogni incontro ti arricchisce. E’ un’idea che funziona. Alla fine anche nel calcio le cose più importanti sono le idee. Ha tutti i fondamentali migliori. Sensibilità, tecnica, controllo. E poi conosce i tempi di gioco del calcio che sono come quelli della musica. Se entri tardi sei stonato. Lo stesso se entri in anticipo. Lui entra sempre al momento giusto. Quelli che hanno questi tempi si distinguono subito. Possono dare il cento per cento se hanno una testa di qualità. E potevo dire di avere visto l’ultimo dribbling…

TIKRIT65

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