CLAP MUSEUM PESCARA
Qualche mattina fa sono andato al Museo del Fumetto di Pescara.
Un edificio di originale architettura contemporanea su quattro livelli in pieno centro di Pescara già sede di valide attività commerciali ideate da un dinamico imprenditore ora acquistato dalla Fondazione Pescarabruzzo che – nell’ambito delle sue tante iniziative culturali immaginate e guidate dal Presidente Prof. Nicola Mattoscio – lo ha trasformato in polo espositivo dedicato al fumetto con la denominazione CLAP Museum (Comics • Lab • Art • Pescara).
Ho potuto così visitare due mostre di Maestri del Fumetto, una permanente dedicata ad Andrea Pazienza e l’altra temporanea riservata a Tanino Liberatore e ho colto l’occasione per qualche approfondimento.
Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza, detto “PAZ”, disegnatore, pittore e fumettista ritenuto uno degli artisti più rappresentativi e innovativi in questo campo occupa due piani espositivi del CLAP con una Mostra Permanente a lui dedicata.
Pazienza nacque a San Benedetto del Tronto (poiché la madre volle dare alla luce Andrea in quel suo paese d’origine) il 23 maggio 1956 in una famiglia di insegnanti che risiedevano stabilmente a San Severo ed è deceduto giovanissimo a Montepulciano il 16 giugno 1988.
Questo artista definito “Omero della Nona Arte” o “Mozart del fumetto” si formò artisticamente presso il Liceo Artistico Misticoni di Pescara dove giunse per studiare all’età di dodici anni e da dove si lanciò nella sua carriera artistica. Nel 1974 si iscrisse al DAMS di Bologna e lì, con le sue tavole, divenne artista famoso e ricercato fondando anche una rivista sperimentale di fumetti per adulti di genere umoristico e satirico, Cannibale, a cui poco dopo aggiunse fino al 1981 una collaborazione con il settimanale di satira Il Male.
Si dedicò pure all’insegnamento, dapprima presso la Libera Università di Alcatraz di Dario Fo a Gubbio e poi a Bologna alla Scuola del Fumetto.
Pazienza firmò manifesti cinematografici, poster, calendari, videoclip, copertine di dischi e fu genio innovativo e indipendente quasi ribelle e rappresentò la controcultura giovanile di una generazione creativa e irridente, ma non violenta, riuscendo a guardare con originalità e acume uno dei periodi storici più movimentati e controversi della storia italiana.
Con i suoi fumetti sviluppò un percorso artistico incentrato su personaggi introspettivi ricchi di complessità psicologica che non erano altri che se stesso che guardava la realtà controcorrente e la leggeva da individuo non amalgamato in un gregge.
PENTOTHAL fu il suo primo famoso personaggio che gli diede notorietà nazionale. Il nome ci dice già molto poiché era il nome di un anestetico usato in sala operatoria e con il suo fumetto narra la realtà mischiandola con il surreale mostrando il disagio giovanile che il potere vuole condizionare e bloccare.
ZANARDI fu l’espressione della fase successiva. E’ un affresco spietato di cinismo e scelleratezza e con lui rappresenta la generazione dei giovani che prende coscienza che i sogni non sono realizzabili.
POMPEO è il suo ultimo personaggio. Paz è divenuto succube dell’eroina da cui non riesce a liberarsi e con i fumetti sugli Ultimi giorni di Pompeo ci rappresenta i sogni che diventano incubi e ci costringono – dal ciglio di un baratro – a guardare di sotto.
Gaetano Liberatore, il Michelangelo del fumetto, è presente al CLAP, in questi giorni e fino al 26 marzo 2023 con una mostra temporanea a lui dedicata con un percorso che si snoda su altri due piani espositivi tra oltre 100 opere, di cui oltre 70 inedite e mai esposte in Italia, con sezioni speciali dedicate all’eros e al suo leggendario personaggio Ranxerox, del quale è esposta una statua realizzata con moderne tecniche 3D.
Quest’ultima, donata dall’autore e da COMICON di Napoli al CLAP Museum, entrerà a far parte della collezione permanente della Fondazione Pescarabruzzo.
Gaetano Liberatore, nato a Quadri (CH) il 12 aprile 1953, è un fumettista, illustratore, disegnatore e pittore formatosi anch’egli presso il Liceo Artistico Misticoni di Pescara, all’epoca tra i migliori in Italia, dove conobbe Andrea pazienza e i due, oltre a frequentare la stessa scuola, alloggiavano nello stesso convitto religioso dei Gesuiti, a Pescara Colli.
Tanino, come viene da tutti chiamato Liberatore, dal 1982 vive e lavora in Francia e si dedica soprattutto all’illustrazione e alla pittura, lavorando anche nel cinema come direttore artistico, disegnatore di costumi e di scenografie nonché come illustratore di album musicali.
Negli anni ha dimostrato di voler essere poco intellettuale e affatto ideologico ma eccelle nel disegno con un tratto che mira alla perfezione, con forme potenti che paiono esplodere da tutte la parti dove le donne sono erotiche e sfacciate e gli uomini hanno corpi da supereroi.
Il percorso espositivo di Liberatore comprende varie copertine di dischi di successo, le opere a tema musicale, i fumetti ispirati a I fiori del Male di Charles Baudelaire, la rilettura della storia contemporanea attraverso psichedeliche tavole raffiguranti personaggi simbolo dell’immaginario collettivo, le sperimentazioni ardite realizzate per la rivista illustrata a fumetti “Cannibale” e le tavole per “Frigidaire”, la rivista che si definiva del superfluo indispensabile.
Al fumetto Liberatore ha dedicato uno spazio della propria attività artistica limitato a un breve periodo negli anni ottanta, soprattutto, quando con Andrea Pazienza e altri progettò e realizzò la rivista d’arte Frigidaire e consideriamo che la bandiera di questa rivista era la più totale libertà espressiva, la possibilità di realizzare qualsiasi cosa gli autori desiderassero, senza il timore di editori o di un direttore che ponessero vincoli o censure.
Dall’incontro tra Liberatore e Pazienza nacquero racconti a fumetti innovativi e spiazzanti rispetto alla spenta media delle produzioni italiane dell’epoca e pure storie e personaggi memorabili.
Il più noto è il celebre coatto sintetico Ranxerox, muscoloso cyborg delineato graficamente da Liberatore, che scioccava il pubblico in una Roma futuribile e degradata costruita su più livelli sotterranei, fra monumenti oltraggiati da scritte pubblicitarie e distributori di benzina in mezzo al Colosseo.
Liberatore, che appare anche per suo dire un illustratore, nel 2007 è tornato brevemente al fumetto con Lucy una storia che ha per protagonista l’australopiteco ritrovato negli anni ’70 in Etiopia e in questa mostra temporanea possiamo ammirare i bozzetti preparatori a matita anche se poi è passato al digitale che è arrivato a considerare come una nuova tecnica che egli ha brillantemente appreso al pari dell’acquerello, dell’olio, della matita e del carboncino.