E la musica partì sulle note di una struttura melodica e lirica tipica della canzone napoletana. E siamo venuti in tanti a cercarvi in un sogno. Quando si alza il volume della passione. Ed era strano vedere il mondo attraverso una grata immensa. Era come stare in una stanza, con un vetro specchiato uguale a quelli che si vedono in film di spionaggio. Era come una finestra sul mondo da cui si guardava senza essere visti. Da qualche minuto sembrava che il vento della passione fosse ricomparso come traslocato da qualche altra parte, portandosi dietro tutte le nuvole e lasciando in giro un sole enorme ed incandescente di emozioni che ti bollivano il cranio fino a tarda sera in un turbinio di emozioni crescenti. La qualità quando è vera va ben oltre le mode del momento. E non è mai casuale. È sempre il risultato di uno sforzo intelligente. Il motore di tutto è una cultura che sappia distinguersi dall’esercizio accademico e, che travalicando i recinti delle scuole e dei musei, investa e fecondi la società per accendere emozioni, nel cui scatto innovativo possa rispecchiarsi la fierezza collettiva. In questo caso si fa amor civico, passione, sentimento, dubbio, solidarismo e coesione sociale attraverso il teatro. Lo stesso ha un potere motivazionale perché ci fa emozionare. L’emozione dal latino emovère, scuotere, agitare, descrive uno spostamento in ciò che sentiamo. Le idee esistono solo se abbiamo le parole per nominarle e descriverle anche in una rappresentazione teatrale. Il direttore d’orchestra di questa sinfonia grondante di professionalità e passione è l’Associazione Culturale Teatrale Ouroboros che ritorna in scena con una commedia brillante in due atti, scritta e diretta da Maria Montuori, un testo sospeso tra favola, sogno e realtà. Un team, un gruppo di persone che lavorano insieme da anni con passione e che si fidano l’una dell’altra. Il teatro è magia, è un luogo aperto e dà innanzitutto senso alla vita. È avvincente e provvidenziale. È capace di andare ben oltre l’attivismo mentale. È un bene sociale con la centralità della persona, con la dimensione dello spettacolo e la positività del mettersi sempre in gioco. Magica e misteriosa, esilarante e pensosa, la trama che è un tourbillon di trovate comiche e di profonde e commoventi riflessioni si muove sinuosa e adagiata sulle morbide piume della fantasia. Ambientata nella Napoli ottocentesca, corre sui binari paralleli del sogno e della realtà. Tante storie, tutte vissute con una intensità travolgente e con emozioni indimenticabili e irripetibili. Testa e spirito, tasselli di un universo reciproco e lontano, cuore rosso, sudore, giochi. Strane cose, all’apparenza inspiegabili accadono dalla villa dei Marchesi Torelli-Montemurro a quella della Baronessa Del Noce. Fantasmi, amori sopiti e mai dimenticati, una gatta che la notte canta e di giorno cavalca una scopa, una bimba feerica, incantevole e misteriosa, questi gli elementi della fabula. La commedia è ottocentesca ma in realtà è collocabile in un’epoca senza tempo che corre e si articola sul filo della magia e del sogno. Realtà, personaggi romantici, macchiette comiche e dissacranti, magia rifioriscono sul prato di questa commedia distopica ed attraente. Le scene, travisate dall’emozione, ridiventano ciò che sono e si allontanano e ritornano da noi. La tenacità e la perspicacia sono spettatori privilegiati in questo gioco movimentato dove la speranza, la realtà, i ricordi scambiano le loro repliche. Lo spirito può allora analizzare le figure di questo rapido e frenetico susseguirsi di idee, di eventi, al tempo stesso sottili, acute e qualitative, prima di illustrarle e di riviverle in sé stesso nelle dolci linee di questa pianura con la trama della sera in questi cuori agitati.
CESIDIO COLANTONIO