A TUTTO CUORE

Come diceva il grande Al Pacino in quel famoso film? Devo mantenermi la mia angoscia, devo proteggerla. Mi mantiene ficcante e scattante come un ghepardo. Qualcosa di simile. Ecco diceva il Tikrit: preferisco i talentuosi perché a volte si concedono una pausa come se quel movimento che non portava da nessuna parte fosse una specie di metafora. La passione non va in pensione, e neppure il garbo, la preparazione, la serietà nel lavoro. Ma mi piaceva l’idea di raccontare cose vere. Diciamo che la ricerca del talento è un presupposto necessario per scrivere qualcosa ovunque nel modo dello specchio. Robuste le gambe, toniche, forti, rassicuranti, tecnica sopraffina cercando uno dei suoi occhi perché si riflettesse nel mio. Fu come se a tutta la scena fosse stato impresso uno scatto improvviso in una piccola stamperga isolata. Come se attraverso un interruttore lui avesse cambiato il ritmo e anche il tono emotivo perfomando come sempre. Possedeva una dote rarissima: sapeva come parlare alle persone. Era un puro talento naturale. La vita è fatta di sfide e trova una significativa corrispondenza nello sport, sua fedele metafora, terreno di scontro tra forza, fratellanza e fragilità, tra fatica e sogni, nel mettersi sempre in gioco dando il meglio di se stessi spendendo la vita per ciò che vale davvero e che dura per sempre. Direi che osservare è l’arte di guardarsi intorno, sia in senso materiale che metaforico. All’inizio era acido e selvatico con una specie però di nota chimica. Nei suoi occhi velati da un filo di malinconia c’era un bagliore di curiosità incontaminata. I movimenti non erano normali e i muscoli piccoli facevano male di un dolore sano. Molti addetti ai lavori sostengono che il bravo osservatore sia quello capace di cogliere l’essenza di un talentuoso con un rapido colpo d’occhio di lince. In realtà è il contrario. Prendendo in prestito una celeberrima di Nietzsche: “la filologia è l’arte di leggere lentamente” per descrivere il metodo e l’arte dell’osservare, lo scouting è l’arte di osservare lentamente ed in proiezione. Non significa solo osservare usando il senso della vista, ma significa anche mettere in discussione le proprie convinzioni, non rimanere vincolati alle prime ipotesi o magari ad uno schema che ha funzionato bene altre volte, ma guardare in faccia il mondo dagli Appennini alle Ande, ad una specie di grande domino, in un gioco di enigmistica con regole fluttuanti e a volte sfuggenti in questo universo complesso. Delle vittorie se ne assapora il gusto. Dalle sconfitte ci rialziamo, per assaporare il gusto dolce della vittoria…