L’ho osservato in voci mondiali come un azzardato colpo di biliardo. Un vecchio pallone volò verso il cielo blu come l’occhio di una bambina e lui si girò rapido come un gatto e lo prese al volo con il suo agevole scatto del polso. Rimasi a fissare la scritta per qualche secondo come se non avessi il coraggio di crederci. Un ragazzo del 2000, Azzedine Ounahi, centrocampista marocchino dell’Olimpique Marsiglia e della nazionale predilige il destro. Ha iniziato a giocare calcio nelle strade di Casablanca. Ha coltivato il sogno di entrare in un’accademia perché era bello entrarci fin dalla tenera età. Era solito tormentare il suo papà ma lui rispondeva saggiamente che doveva invecchiare un po’ così che lui potesse portarlo in un club importante. Dotato di un’ottima resistenza fisica, a dispetto della sua corporatura e con notevoli doti tecniche. Si distingue per uno stile di gioco elegante ed elusivo, dovuto alla sua grande agilità e alle sue grandi capacità di controllo e distribuzione della palla. Si ispira ad Andres Iniesta, a un modo di essere, ad un’idea di bellezza fisica o spirituale. Dovrebbe bastare per infondere speranza nei cuori degli esteti. Le gambe scattano come i suoi pensieri. Gli basta un pallone per viaggiare con la fantasia che profuma di storie e di sogni. Nel DNA ci sono il senso del dovere, la costanza, la precisione, l’impegno per raggiungere gli obiettivi. Nel calcio africano c’è più talento. I ragazzi fanno una vita molto modesta e allora giocano a football anche in strada. C’è passione, fantasia, temperamento. Fisicamente sono più forti e rapidi, e hanno qualità atletiche e tecniche importanti. Se è il mondo a smarrirsi o se sono le speranze a perdere terreno è da vedere. Spesso non si è scelti come quando si è sicuri di scegliere. Non sono i fatti che ingannano, quelli sono creati. E’ la fantasia, la passione che si aggrappa agli affetti e ne fa armi che proteggono. E la sfida di tutti noi, dei nostri ragazzi non è a sopravvivere, ma ad usare come mezzo, come fine la sete di conoscenza, di divertimento e di pratica dello stesso, il coraggio, l’impegno, il rispetto, l’amicizia, la fantasia dell’espressione individuale. La fantasia è una componente indispensabile per il divertimento di ogni ragazzo. Perciò tutte le agenzie formative sono sollecitate maggiormente in quanto agenzie educative a fare qualcosa di più per tutto lo sport perché l’orizzonte aperto sarà la loro idea di libertà. Bisogna osservare ed allenare i ragazzi a tutto ciò, e non solo alla fisicità esasperata della propria disciplina sportiva perché per la sua vita servono tutte queste capacità. La qualità, non solo la quantità, non solo i muscoli e i polmoni. Lo sport e il calcio sono anche poesia. Tutti ricordiamo un goal o una grande vittoria. Quindi mi auguro che le società sportive riescano a portare fuori anche l’anima degli atleti…