Diciamolo francamente e senza paura di essere retorici né tantomeno patetici. Il vuoto che il “Vate di Setubal” ha lasciato all’Inter, e un po’ a tutto il calcio italiano, compreso ai suoi detrattori, non è di poco conto.
I tifosi nerazzurri hanno perso un condottiero, un uomo che ha riportato ai fasti della grande Inter di Herrera tutto il popolo nerazzurro, che in quella magica notte di Madrid ha portato di nuovo, dopo 45 anni la Champions, all’epoca denominata Coppa dei Campioni, a Milano, sulla sponda nerazzurra.
Josè Mourihno, non solo si è dimostrato un grandissimo tecnico, capace, vincente, immenso motivatore, ma è anche conosciuto per il suo linguaggio tagliente, senza peli sulla lingua. Come dimenticare l’epica conferenza stampa nella quale denunciava i torti subìti dalle altre squadre, e dove diceva senza sottointesi di come l’opinione pubblica si soffermasse troppo sulle vicende dell’Inter, tralasciando quelle meno felici delle altre grandi? “Zeru titoli”, fu il leit motiv di quella conferenza…
E chi non ricorda il chiacchieratissimo gesto delle manette, dove Mou, dopo che la sua squadra fu lasciata in nove dal 38’ del primo tempo, a seguito delle discutibilissimi decisioni dell’arbitro Tagliavento? Mou fu squalificato per tre giornate in seguito a quel comportamento, ma molti, a distanza di anni, continuano ad interrogarsi sul vero significato di quella mimica.
Lo Special One disse che non era un gesto rivolto verso nessuno, ma che voleva indicare solo che per fermarlo lo avrebbero dovuto arrestare. Le interpretazioni sono soggettive, e , un gesto simile, ripetuto da altri, potrebbe essere rivolto verso chi, in maniera subdola e perfida, adultera delle competizioni che dovrebbero trasmettere sani valori e princìpi di cui questa società ne fa un cavallo di battaglia, salvo poi riscontrare nei fatti, di trattarsi solo di un inquietante bluff, che malcela la sua reale natura legata ad ambienti chiacchierati e pericolosi per la collettività, e per chi vuole fare un’informazione libera e vera… E se quel gesto, da altri ripetuto, stesse a significare: “Siete tutti dei ladri, dovete finire in galera…?”. Chissà che un giorno questo non avvenga…
Personalmente, continuerò a fare il Donchischiotte, continuando a potermi guardare in quello specchio, che gli altri hanno rotto per non vedere riflessa l’immagine della propria insipienza. Agli altri non rimane che farsene una ragione.