Ue man, where are you going? Cantava il grande Pino…L’inverno ormai era passato e la primavera acceleravail fiorire dei teneri colori variopinti sui campi e le colline, mentre nel cielo blu le sfumature grigie s’alternavano neldìannunciando quella segreta speranza che si nasconde dentro e non muore mai. Ormai corona uccide come nulla. Ci sono più morti in giro di quanti nessuno sappia. Tanti e tante persone cancellate dalla vita con violenza,in un silenzio irreale. Da una settimana all’altra però le strade sono sempre più ingombre di macchine che si muovono omnidirezionali e di persone che trascinano cani, persino sparsi qua e là, fermi come se stessero aspettando qualcosa.Però sono pochi in città gli strani esseri “covidioti” come riporta qualche giornale che possono in qualche modo sembrare delle fugaci apparizioni. Scelgono il sole, i prati della rotonda appena vicini, i fiori, l’immagine lenta del fiume sotto il ponte. Quei luoghi li rassicurano in un silenzio riflessivo che quasi scivola nella malinconia, prima del ritorno, di qualche saluto frettoloso a distanziamento sociale. La guerra e le difficoltà della vita spengono presto chiacchiere e commenti che fossero estranei. Se fosse il mondo a smarrirsi o se fossero le speranze a perdere terreno non si sa. Come è silenziosa e quieta la città attorno alle ombre che popolano le nostre menti! Non sono i fatti che ingannano, quelli creano. E’ la fantasia, è la voglia di essere e di vivere appassionatamente soliche si aggrappa fortemente agli affetti e ne fa armi per la sopravvivenza. C’è ancora gente che discute di arte e letteratura come una volta, opponendosi alla sua disperata speranza con una determinatezza mostruosa perché sonodei buoni suscitatori di cultura e ci appaganoin questi tempi oscuri. Con loro si fa sempre centro.Le parole contano, contano di più del resto; le parole sono il pensiero, lo spirito, la speranza e possono guidare le azioni. Il mondo cammina e il disagio aumenta nella stessa misura che ingigantisce in tutti la speranza che la guerra di corona passi oltre. Le settimane paiono destinate a non finire mai. Invece arrivano anche le tremende giornate di pazienza di primavera che ci restituiscono il nostro pezzo di realtà, la nostra integrità, la nostra forza pervincere lapiù importante delle partite contro un nemico subdolo e invisibile, strisciante, infido, con l’antico volto, lucido e violento come è sempre stato. Il coraggio è necessario per superare gli ostacoli che la natura umana ci porge per la vita. Conoscere se stessi è anche questo.Se uno perde l’immagine della propria origine perde se stesso e finisce per nutrirsi di apparenze. Il nostro presente è qui. Possiamo vivere il nostro passato e contrapporlo al presente anche se in verità sono una cosa sola. Il passato è come un bel libro che possiamo consultare e interrogare quando ne sentiamo la necessità. E’ un viaggio per viandanti pazienti il presente. Le cose minime si dice che non fanno storia, ma chissà se nel nostro cervello alcune piccole immagini di piccole cose non costruiscano più degli eventi che cambiano la faccia del mondo? Il cielo intanto si è colorato. Si intravede verso il fondo un rosa sbiadito, trasparente e luminoso come una seta orientale. Davanti troneggia la Cattedrale nobile e serena contornata da un folta“ciocca” di alberi, si proprio quella…
TIKRIT65