Questa notte in tanti abbiamo fattofatica a prendere sonno. C’era l’erba, c’era pure la porta con i pali e le traverse ma mancava la rete. Ci volevano occhi di lince. Era uno scontro tra titani. Giocavamo in un prato dalle parti della Cattedrale. Lui era un gigante, le prendeva tutte. Mi sono ritrovato con la faccia a terra, l’odore dell’erba, il mio sudore e quello dei miei compagni, l’odore più buono della mia vita. La conseguenza è ovvia: la mente si riempie di emozioni negative; sentire il bollettino di guerra giornaliero delle informazioni e le tante persone che ci hanno lasciatoquasi senza farsene accorgere è vissuto come limite e l’autostima inizia a vacillare,mentre taluni incoscienti continuano a passeggiare o a girare in macchina ostaggi della loro mentalità perdente, di chi scambia ogni sogno per una pipi fuori dal vaso. E invece no: la mente è il centro di tutto. Senza la giusta solidità si crea un grande pericolo per se stessi e per gli altri. E’ sempre la mente che comanda. L’ignoranza genera la servitù della mente. Vi sembra facile? Non lo è. La vita è fatta di grandi gioie e delusioni lancinanti, momenti di esaltazione e fasi di demotivazione, fiducia e sfiducia, autostima che viene e autostima che va. Invece no. Zitti zitti, senza dare nell’occhio, dobbiamo starcene a casa per qualche giorno; diremo a tutti e a noi stessi che il nostro obiettivo è salvarci, così fanno gli umili, ma sotto sotto nelle segrete di ogni casa, di ogni palazzo, di ogni condominio varrà un solo motto: il sogno della vita continua. Andrà tutto bene!!Winston Churchill il grande statista che guidò la Gran Bretagna durante la seconda Guerra Mondiale ci avrebbe risposto così: “ci sono tre grandi cose al mondo: gli Oceani, le montagne e le persone responsabili e motivate”. L’unica maniera per realizzare il proprio sogno è starsene a casa, affinché i propri desideri non rimangano occasioni sfumate, ma si trasformino presto e nel tempo in realtà ed obiettivi da raggiungere. Il sogno non è un delirio di onnipotenza: il sogno è l’obiettivo che vogliamo raggiungere. Dunque non resta che svegliarci e metterci in marcia per andare a prenderlo. Per pensare in grande occorre tornare piccoli. La prospettiva va ribaltata: il centro del mondo dobbiamo essere noi. Comportarsi da incoscienti ed irresponsabili allontana dal sogno e ci rende tristi. Un obiettivo non è una promessa da marinaio, ma un patto con se stessi, un contratto con la propria volontà e per essere efficace deve rispettare alcune regole. Napoleon Hill, un saggista americano, autore del best seller “Pensa e arricchisci te stesso” diceva: “un obiettivo è un sogno con una scadenza”. Niente di più vero. Un obiettivo deve avere una data, il 25, deve cioè essere collocato nel tempo. La data è importantissima perché impedisce di rimandare l’azione e stimola al massimo impegno. Tutti noi abbiamo bisogno di scadenze per rendere meglio e al massimo. Le stesse dettano il ritmo, obbligano a non raccontarsi bugie e soprattutto tengono a bada la tentazione del rinvio.Al mio papà Joe, al suo esempio. E a tutti i papà…
TIKRIT65