L’ho saputo da voci di corridoio lungo la via corta, il sonno degli dei che speriamo un giorno tutti di trovare sulla nostra strada, dolce, calorosa, mentre l’onda lunga dell’asfalto cocente schiacciava le parole e il sole finiva di spegnersi. Da una parte lasciava il cielo della narrativa moderna per calarsi pienamente in un corto teatro di varie associazioni culturali di Sulmona, tra cui “Ouròboros” di Alessandro Ciuffini, Cristian Ciancarelli, Cristina Odoardi, Fiorenza Melchiorre, Alessia Di Fonso e Nicoletta Solitario Lancia con la regia sapiente di Maria Montuori e la presentazione di Chiara Buccini, dall’altra provava ad elevare la materia verso il cielo della narrativa. Il corto teatrale o teatro corto è una rappresentazione di vario genere e di breve durata, una manciata di minuti. Una buona idea, una sceneggiatura con delle fasi di realizzazione molto istintive, spontanee. Il direttore d’orchestra di questa sinfonia grondante di passione è il cuore di questa associazione culturale che propone in una vera e propria esplosione di piacere una lettura recitata de il romanzo “ Il Codice di Perelà” di Aldo Palazzeschi, scritto negli anni 1908-1910, un testo stupendo ed evocativo che ci ispira e conforta tutti, sprigionando una magia potente, una creatività quanto lo scrittore che lo ha scritto, che sembrava incoraggiare un importante rilascio emotivo o catarsi, amplificandolo, producendo un maggiore senso di calma interiore, con cambi di ritmo improvvisi e repentini che seguivano soprattutto l’inventiva, la fantasia degli attori e attrici talentuosi in immagini, momenti giornalieri così vivi da trasformare una piazza del silenzio del cortile dell’Annunziata in una festa mobile come nella Parigi di Hemingway. Ma la potente connessione della lettura alla memoria può fare la magia e il cervello si illumina come un albero di Natale. E’ un’esperienza condivisa che strappa le persone alla routine quotidiana e le immerge seppur temporaneamente in uno spazio condiviso di interazione sociale e di connessione suscitando sentimenti di solidarietà e unione nei tanti partecipanti. In quanto ascoltatori siamo dei collaboratori. E’ lo stesso scrittore a definire l’opera “una favola aerea”, il punto più alto della sua fantasia dissacrante ed emancipata da freni di qualsiasi natura. Perché Perelà è un uomo di fumo, emblema di una vita libera dal peso della materia, e pertanto leggera, sublime e sostenibile. “Perché fumo non è nulla, è fumo”. “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma plasmare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore” diceva Italo Calvino. Come per Milan Kundera l’esistenza e le scelte che ognuno di noi compie nella breve o lunga durata della vita appaiono del tutto irrilevanti e in ciò risiede la loro leggerezza come se si conservasse sempre un pezzo di sole nel cuore, ma muove le cose anche nel teatro. La leggerezza colpisce come la bellezza richiamando l’uomo al suo destino, donandogli il coraggio, la passione, il piacere onesto e buono di vivere fino in fondo il senso profondo del proprio esistere presente in varie guise e facendolo assomigliare ad una luna nuova. Cioè può spaziare, andare dove vuole sapendo di avere più potenza nella sua leggerezza. Quando ascoltiamo la lettura ne rileviamo e ne anticipiamo la forma, cercando di associarla ai ricordi e ai filtri sociali. Il bello degli incontri è la sorpresa, ed ognuno di essi ti arricchisce. E’ una idea che funziona. Alla fine anche nel corto teatro le cose più importanti sono le idee. Ha tutti i fondamentali migliori: la sensibilità, la passione, il controllo, la motivazione, la concentrazione e la resistenza. Gli attori, le attrici professionali conoscono i tempi di prova che sono come quelli della musica. Se entri tardi sei stonato. Lo stesso se entri in anticipo. Loro entrano sempre al momento giusto. Quelli che hanno questi tempi si distinguono subito. Possono dare il cento per cento se hanno una testa di qualità. La cosa meravigliosa di una regista che ti conosce bene, con cui hai un buon rapporto è che lei confiderà in te più di quanto tu confida in te stesso. La sostenibile leggerezza dell’essere è tra le partite più importanti. E’ un tassello fondamentale per sensibilizzare, promuovere l’importanza di piccoli gesti che fanno la differenza.
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