Il punto di partenza è coltivare un grande sogno: il secondo passo consiste nel temere che non sia troppo grande. Soltanto allora potrai prendere il tuo sogno e chiamarlo obiettivo. Ma queste due parole rischiano di non significare nulla se non sei sorretto dalla giusta spinta, dagli “occhi della tigre”: la cosiddetta motivazione interna. Devi trasformarti in una tigre; pensa a come si comporta se vai a disturbare i suoi cuccioli: non hai scampo! Ti salta addosso. Ecco, la palla, o una penna deve diventare un cucciolo che nessuno può portarti via senza prima passare sul tuo corpo. “L’unica maniera per realizzare i propri sogni è svegliarsi”. E’ una bellissima frase di Benigni, perché invita all’azione, all’attivarsi,affinchè i propri desideri non rimangano occasioni sfumate, chimere, ma realtà e obiettivi da raggiungere. Il sogno non è un delirio di onnipotenza, ma l’obiettivo che vogliamo raggiungere. Dunque come dice Benigni, non resta che svegliarsi e mettersi in marcia per andare a prenderlo. Napoleon Hill, un saggista americano diceva: “un obiettivo è un sogno con una scadenza”. Niente di più vero; un obiettivo deve avere una scadenza, una data, deve essere cioè collocato nel tempo. Tutti noi abbiamo bisogno di scadenze per dare il massimo. Le stesse dettano il ritmo, e tengono a bada la tentazione del rinvio. Una forte motivazione interna è imprescindibile per avere “successo” nella vita e nello sport. Pensa nel buio della tua mente alla gioia che proverai, a quanti si congratuleranno con te. Immaginati la scena: riempila di dettagli, senti gli odori, ascolta i suoni. Perché al buio i sogni galoppano, e solo alcuni si lasciano acchiappare. Gli ultimi minuti sono difficili da gestire, ma permettono di accendere i motori di riserva e rappresentano l’opportunità di raggiungere il grande sogno: temerli significa rinunziare ad un’occasione di felicità. La vita è cosi: doppiette che vanno, e doppiette che vengono, talenti che stanno riprendendo a sognare, e altri che iniziano a farlo, folletti che per una notte sono re, e un uomo di mezza età che ha capito che per giocare a pallone o scrivere un pezzooccorre tornare bambini, rimanere a bocca aperta, scaldati da una passione unica e felice. Il giovane è un magnifico sacco vuoto da riempire, aiutiamolo a riempirlo con discrezione, seguendolo poi da lontano, finchè non verrà il tempo di recidere l’ultimo filo che ci lega.Come in un improvviso specchio magico riflette l’immagine imperitura dei sogni più belli della propria giovinezza. Lachiave di quel successo sarà il magico incastro di tante coincidenze. Ho investito la mia adolescenza e il proseguio sulla passione e non ci ho rimesso. E’ il mio orgoglio, la mia felicità. Va a finire che nevica!!!
TIKRIT65